Nella storia del West, pistoleri e banditi hanno avuto un ruolo da protagonisti: la legge non era ancora arrivata o era spesso inefficiente e l’aspirazione ad arricchirsi velocemente a discapito di banche, ferrovie, diligenze o semplici fattorie era molto diffusa tra le persone allo sbando o non favorite dalla fortuna. La filmografia western ha naturalmente dedicato molta attenzione alle gesta dei banditi del West, spesso prendendo spunto da vicende realmente accadute. Mik ha scelto per noi dieci capolavori che ci mostreranno i più celebri volti e le più epiche incarnazioni della figura del bandito: eroe romantico, pistolero redento, a volte criminale spietato, altrove alleato della legge e protettore di fattorie e villaggi in difficoltà.
il western secondo mik:
dieci storie di banditi
Titolo | Regista | Anno |
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Jess il Bandito | Henry King | 1939 |
Pat Garrett e Billy the Kid | Sam Peckinpah | 1973 |
La Vendetta dei Dalton | George Marshall | 1940 |
Bravados | Henry King | 1958 |
Partita d’Azzardo | George Marshall | 1939 |
L’Oro di MacKenna | Lee J. Thompson | 1969 |
Il Solitario di Rio Grande | Henry Hathaway | 1971 |
I Tre Banditi | Budd Boetticher | 1957 |
Passaggio di Notte | James Neilson | 1957 |
I Comancheros | Michael Curtiz | 1961 |
Jess il Bandito di Henry King, 1939
Con Tyrone Power, Henry Fonda, Randolph Scott; colore, 106 minuti
In questo film Jesse e suo fratello Frank si vedono costretti a diventare banditi per vendicare la madre uccisa dai mercenari delle compagnie ferroviarie, assoldati con
lo scopo di mandar via a forza i contadini dalle terre a cui erano interessati.
Per l’opinione pubblica Jesse è un eroe e lo diventa ancor di più quando, dopo aver deciso di ritirarsi per andarsene con moglie e figlio, viene ucciso a tradimento da un amico.
Curiosità: il vero Jesse James nacque nel 1847 ed era famoso per la sua mira. Dopo aver combattuto nella Guerra di Secessione insieme al fratello Frank iniziò a rapinare banche e treni insieme ad altri che reclutava di volta in volta tra i quali i famosi fratelli Younger. Fu ucciso da un amico con la pistola che lui stesso gli aveva regalato, mentre era in casa e privo di cinturone.
Più di venti film sono stati dedicati al personaggio di Jesse James, tra cui Il vendicatore di Jess il bandito di Fritz Lang e La vera storia di Jesse il bandito di Nicholas Ray. Anche Brad Pitt ha interpretato Jesse James nel film L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford tratto dal romanzo di Ron Hansen; la colonna sonora è di Nick Cave e Warren Ellis.
Pat Garrett e Billy the Kid di Sam Peckinpah, 1973
Con James Coburn, Kris Kristofferson, Bob Dylan; colore, 106 minuti
Pat Garrett e Billy The Kid sono pistoleri amici di scorribande al soldo del proprietario terreno Chisum, che li usa per sconfiggere i suoi rivali. Quando Pat Garrett accetta la stella da sceriffo, offertagli dai coloni del New Mexico e da Chisum, accetta anche di eliminare l’amico. Tratto da una storia vera. Bob Dylan ebbe una piccola parte nel film; sue sono le musiche e la colonna sonora, che include l’epica ballata Knocking on the Heaven’s Door.
Curiosità: sulla figura di Chisum è stato girato un film interpretato da John Wayne che lo ritrae come un eroe, ben lontano dal reale latifondista Chisum che fece distruggere due villaggi Apaches per impadronirsi delle loro terre.
La Vendetta dei Dalton di George Marshall, 1940
Con Randolph Scott, Kay Francis, Dorothy Granger; bianco e nero, 81 minuti
Il giovane avvocato Tod Jackson arriva in Kansas per far visita ai fratelli Dalton, e scopre che stanno per perdere la loro fattoria a causa dei latifondisti disposti a tutto pur di cacciarli. Quando i fratelli organizzano una banda e chiedono il suo aiuto, Tod si trova a decidere se anteporre la legge all’amicizia.
Tratto dal libro When The Daltons Rode di Emmett Dalton (uno dei due fratelli) e Jack Jungmeyer. Nella realtà i Dalton erano quindici fratelli, che la madre dominava con pugno di ferro temendo che diventassero fuorilegge come i cugini Younger.
La storia dei Dalton ispirò Maurice De Bévère, noto come il vignettista Morris, che realizzò nel 1946 i fumetti Lucky Luke, trasposti poi in vari film e in una serie televisiva italiana con Terence Hill nel ruolo da protagonista.
Bravados di Henry King, 1958
Con Gregory Peck, Joan Collins, Stephen Boyd; colore, 98 minuti
Quando quattro banditi fuggono di prigione, il rancher Jim Douglas li insegue convinto che siano loro ad aver violentato e ucciso la moglie sei mesi prima. Tratto dal libro omonimo di Frank O’Rourke, il film narra una storia di vendetta spinta fino all’ossessione.
Gregory Peck vide in queste scene un’allegoria del maccartismo, a cui lui era contrario. Lo stesso Peck, durante le riprese, decise di diventare realmente un cowboy, e acquistò un vasto ranch già in attività con oltre 600 capi di bestiame vicino a Santa Barbara in California.
Partita d’Azzardo di George Marshall, 1939
Con James Stewart, Marlene Dietrich, Mischa Auer; bianco e nero, 94 minuti
In un villaggio del West, con la complicità del sindaco, una banda di imbroglioni e assassini spadroneggia arrivando ad uccidere lo sceriffo e ad eleggerne uno nuovo nella persona di un ubriacone. Questi però nomina come suo vice il figlio di un famoso pistolero sperandolo simile al padre.
Il film é tratto romanzo omonimo di Max Brand uscito nel 1930 e già filmato nel 1932. Definito dal regista iraniano Ehsan Khoshbakht “il più bel western comico di sempre”, alterna il dramma alla commedia in modo spontaneo e senza forzature.
Indimenticabile la teatrale entrata in scena della Dietrich, che canta “Little Joe the Wrangler”, e altre due canzoni incluse nella colonna sonora film.
L’oro di MacKenna di Lee J. Thompson, 1969
Con Gregory Peck, Omar Sharif, Telly Savalas; colore, 128 minuti
Una banda di malviventi sequestra lo sceriffo Mackenna poiché, avendo visto la mappa in possesso di un vecchio apache, è l’unico a sapere dove si trovi la Valle dell’Oro.
Tratto dal romanzo di Will Henry, e ambientato quasi interamente in esterni in Arizona, con emozionanti riprese aeree dei canyon nella splendida Monument Valley. Colonna sonora firmata da José Feliciano.
Il Solitario di Rio Grande di Henry Hathaway, 1971
Con Gregory Peck, Pat Quinn, John Davis Chandler; colore, 95 minuti
Dopo aver scontato sette anni di condanna per una rapina ad una banca, Clay Lomax esce di prigione con l’unico pensiero di vendicarsi del complice che, sparandogli alle spalle, lo fece catturare. Immaginando il rancore di Clay, l’ex complice Sam Foley assolda tre killer per ucciderlo.
Dal romanzo The Lone Cowboy di Will James. Curiosità: il villaggio in cui si svolge l’azione fu ricostruito uguale a quello dei tempi dei cowboys in New Mexico, ma poi fu completamente smantellato. La colonna sonora e le musiche sono del compositore Dave Grusin, pianista jazz e autore di oltre cento colonne sonore.
I Tre Banditi di Budd Boetticher, 1957
Con Randolph Scott, Maureen O’Sullivan, Richard Boone; colore, 78 minuti
Dopo aver perso il suo cavallo per una scommessa, Pat Brennan è costretto a prendere la diligenza per andare dal suo amico Frank. La diligenza viene però assalita da tre spietati banditi e Brennan, per la sua salvezza e quella degli altri passeggeri, deve fare il possibile per eliminarli.
Tratto dal racconto The captive di Elmore Leonard, il film è considerato un western atipico perché incentrato su dialoghi e analisi psicologica dei personaggi.
Un classico tra i più brevi, vanta una fotografia suggestiva e un cast eccelso.
Passaggio di Notte di James Neilson, 1957
Con James Steward, Audie Murphy, Dianne Foster; colore, 91 minuti
Dopo avere subito il terzo assalto dei banditi al treno che trasporta le paghe degli operai, i funzionari delle ferrovie si affidano a Grant McLaine per sventare un’ulteriore rapina che sanno essere imminente. Tra i banditi c’è anche il fratello di McLaine, Utica Kid, il più pericoloso della banda; McLaine cerca di redimerlo e di farsi aiutare.
Tratto da un romanzo di Norman A. Fox, il film doveva inizialmente essere diretto da Anthony Mann, che rifiutò; la regia fu quindi data a James Neilson, celebre regista di telefilm tra cui Bonanza, Zorro, Ironside e Alfred Hitchcock Presents.
I Comancheros di Michael Curtiz, 1961
Con John Wayne, Lee Marvin, Bruce Cabot; colore, 105 minuti
Paul Regret, in fuga per aver ucciso in duello il figlio di un giudice, viene catturato dal ranger Jake Cutter. Entrambi però si trovano a dover combattere contro i Comancheros, bande che vendono armi e whiskey agli Indiani. Paul Regret trova in questo contesto l’occasione per fuggire, ma pentitosi si riconsegna al ranger.
Curiosità: i Comancheros erano bande di trafficanti di armi che facevano affari in particolare con gli Indiani Comanche, da cui il nome. Questo comportamento era inaccettabile nel periodo della guerra agli Indiani, e l’esercito americano cercò in tutti i modi di fermare questi traffici.
Secondo quanto riportato dall’articolo di FarWest.it sull’argomento, i risultati furono modesti fino all’inverno del 1874, quando l’esercito sconfisse cinque bande di Indiani, distrusse le loro tende e catturò e uccise più di 1400 cavalli. A questo punto i Comanche si arresero e accettarono di essere confinati nella riserva dell’Oklahoma. Questo fu l’ultimo film di Michael Curtiz, già ammalato di cancro durante le riprese.