Se desideri partire per un viaggio alla scoperta del West, sei arrivato nel posto giusto. Ecco la prima parte della nostra lista di classici indimenticabili, selezionati personalmente da Mik: il percorso ideale per scoprire il mondo del cinema Western!
Il WESTERN secondo mik:
i migliori film, 1-10
Titolo | Regista | Anno |
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Ombre Rosse | John Ford | 1939 |
Alba Fatale | William Wellman | 1943 |
Sfida Infernale | John Ford | 1946 |
Il Fiume Rosso | Howard Hawks | 1948 |
Mezzogiorno di Fuoco | Fred Zinnemann | 1952 |
Il Cavaliere della Valle Solitaria | George Stevens | 1953 |
Johnny Guitar | Nicholas Ray | 1954 |
Sentieri Selvaggi | John Ford | 1956 |
Quel Treno per Yuma | Delmer Daves | 1957 |
I Magnifici Sette | John Sturges | 1960 |
Ombre Rosse di John Ford (1939)
Con John Wayne, Claire Trevor, John Carradine; bianco e nero, 96 min
Basato sulla narrazione di Ernest Haycox Stage to Lordsburg, il film è incentrato sulle varie personalità di un gruppo di individui di diversa estrazione sociale riuniti in una diligenza, diretta a Lordsburg e assalita poi dagli Apaches.
Nominato a 5 premi Oscar, ne vinse 2: Miglior attore non protagonista ( Thomas Mitchell) e miglior colonna sonora.
Grazie alla profondità dei personaggi di Ford e alla sua capacità di utilizzarli come strumento di critica sociale, il film ha trasformato il genere western in una delle piú celebri incarnazioni del cinema americano. John Ford ne divenne il regista più illustre, e fu fonte d’ispirazione per innumerevoli altri maestri del genere, tra cui Orson Welles e Akira Kurosawa. La leggenda è racchiusa nella sua iconica citazione: “Mi chiamo John Ford, faccio Western”.
Alba Fatale di William Wellman (1943)
Con Henry Fonda, Dana Andrews, Anthony Quinn; bianco e nero, 75 min
Quando un contadino dell’ovest scompare, vengono catturati tre vagabondi. Accusati di furto di bestiame e assassinio, vengono impiccati dagli abitanti del villaggio nonostante la mancanza di prove.
Tratto dal romanzo The Ox Bow Incident di Vantiburg Clark. Un western oscuro, incentrato sull’immoralità della giustizia di massa attraverso il linciaggio di uomini innocenti, il film era “considerato all’epoca arte molto elevata” nelle parole di Orson Welles, che ha anche elogiato la performance di Henry Fonda e “un sacco di altri bravi attori, che si aggirano per il film emanando oscurità” nei suoi dialoghi con Peter Biskind raccolti nel libro My Lunches with Orson. Il film fu nominato all’Oscar per il miglior film agli Academy Awards del 1944, ma perse contro Casablanca. Clint Eastwood ha dichiarato che il film era uno dei suoi preferiti da bambino, e una fonte d’ispirazione per il suo film Unforgiven del 1992.
Sfida Infernale di John Ford (1946)
Con Henry Fonda, Victor Mature, Walter Brennan; bianco e nero, 97min
Al ritorno da un viaggio a Tombstone, città in rapida crescita e priva di legge, i fratelli Earp trovano il fratello morto e la mandria rubata. Wyatt Earp assume il ruolo di maresciallo al fine di vendicare il fratello.
Dal romanzo Wyatt di Stuart N. Lake; questa ricostruzione della storica sfida all’O.K. Corral è basata su un racconto dello stesso Wyatt Earp, quando Ford lavorava ancora come ragazzo di scena nei primi tempi dei film muti: “Gli offrivo una sedia e una tazza di caffè, e mi raccontava della sfida all’OK Corral. Quindi in Sfida Infernale l’abbiamo riprodotta esattamente come si è svolta” (fonte: Wikipedia). Il nome inglese del film (My Darling Clementine) deriva dal titolo della ballata usata per la colonna sonora.
Sfida Infernale era il film western preferito di Sam Peckinpah; gli rese omaggio in molti dei suoi western, tra cui Il Mucchio Selvaggio.
Il Fiume Rosso di Howard Hawks (1948)
Con John Wayne, Montgomery Clift, Joanne Dru; bianco e nero, 127 min
Un ricco allevatore, accompagnato dal figlio adottivo e alcuni aiutanti, decide di portare una mandria lungo il Chisholm Trail per venderla a un buon prezzo, ma lungo il percorso sorgono problemi.
Molti critici cinematografici considerano Fiume Rosso uno dei migliori film western mai realizzati. Roger Ebert osservò che i temi del film sono tratti dalla “tragedia classica: la necessità del figlio di uccidere il padre, letteralmente o simbolicamente, al fine di aprire la strada per la propria ascesa – e il desiderio del padre di ottenere l’immortalità attraverso il figlio”.
Gary Cooper respinse il ruolo del protagonista perché troppo crudele e il ruolo fu assegnato a John Wayne, che ne fece una delle sue migliori interpretazioni di sempre. John Ford stesso ne fu molto impressionato, e pare abbia commentato: “Non avrei mai creduto che quel gran figlio di puttana sapesse recitare!”
Mezzogiorno di Fuoco di Fred Zinnemann (1952)
Con Gary Cooper, Grace Kelly, Lee Van Cleef; bianco e nero, 85min
Uno sceriffo sulla soglia della pensione deve affrontare un criminale da lui arrestato anni addietro, in arrivo con la sua banda sul treno di mezzogiorno per vendicarsi.
Il film è tratto dal racconto “The Tin Star” di John W. Cunningham e fu adattato dallo sceneggiatore Carl Foreman, chiamato a testimoniare dalla Commissione per le Attività Antiamericane durante la produzione del film a causa dei suoi legami col Partito Comunista. Il film è considerato un’allegoria contro la pratica del blacklisting. John Wayne, sostenitore del Maccartismo, lo considerava “il film più antiamericano” che avesse mai visto, e in seguito si unì al regista Howard Hawks per realizzare Un Dollaro d’Onore in risposta al film.
Nominato per sette Oscar, ne vinse quattro. Mezzogiorno di Fuoco è considerato un capolavoro del cinema Western e un’opera fondamentale da ogni cinefilo. Tuttavia, al momento del rilascio non fu ben accolto: il film era considerato troppo europeo per un western, il tema della codardia umana troppo politico – e ovviamente la sua denuncia del maccartismo lo rese controverso.
Il Cavaliere della Valle Solitaria di George Stevens (1953)
Con Alan Ladd, Jean Arthur, Van Heflin; colore, 118min
Shane, pistolero esperto e misterioso, arriva in una fattoria situata in una valle isolata e viene assunto dall’allevatore Joe Starret. Presto si trova a difendere la famiglia Starret dal magnate del bestiame della zona, che vuole spingerli ad allontanarsi e rinunciare alla loro terra.
Dall’omonimo libro di Jack Shaefer, il film vinse un Oscar per la migliore fotografia, mentre Brandon De Wilde, attore di soli dieci anni che interpretò il figlio di Starret, fu nominato come miglior attore non protagonista.
Curiosità: il film è menzionato nel film Il negoziatore e due volte in Logan – The Wolverine, decimo film della serie X-Men.
Johnny Guitar di Nicholas Ray (1954)
Con Joan Crawford, Sterling Hayden, John Carradine; colore, 110min
Il pistolero riformato Johnny arriva nell’isolata cittadina dell’Arizona dove la sua ex amante Vienna ha aperto un saloon sapendo che presto verrà costruita un’importante ferrovia. I cittadini, che si oppongono alla costruzione della ferrovia e alla banda di rapinatori di banche che frequenta il saloon, vogliono costringerla a lasciare la città. Vienna, interpretata da Joan Crawford, è una delle donne più forti e decise mai viste in un film western, ma i suoi nemici sono ormai troppi; Johnny le presta soccorso, armato della sua infallibile pistola e della sua indimenticabile chitarra.
Il film è stato recensito come “il miglior western mai realizzato” dalla leggendaria rivista di critica cinematografica Cahiers du Cinema nel 1966. Jean-Luc Godard ha fatto riferimento a Johnny Guitar in molti dei suoi film; Francois Truffaut l’ha descritto come “La bella e la bestia dei western” per la sua stravaganza e poesia e “un sogno western” per i colori vivaci dovuti all’uso del Trucolor, uno dei primi processi di produzione di film a colori molto utilizzato nei western anni cinquanta.
Sentieri Selvaggi di John Ford (1956)
Con John Wayne, Jeffrey Hunter, Vera Miles; colore, 119min
Al termine della Guerra Civile, il veterano pluridecorato Ethan Edwards fa ritorno a casa del fratello, sposato con tre figli. Poco dopo, durante una sua assenza, tutta la famiglia viene uccisa dai Comanche – eccetto le due nipoti, che vengono rapite. Ethan intraprende un lungo viaggio per trovare la nipote sopravvissuta e vendicare il fratello, accompagnato solo dal nipote adottivo. Dall’omonimo libro di Alan Le May, il film è basato su numerosi resoconti reali di rapimenti di bambini avvenuti nel diciannovesimo secolo in Texas, studiati da Le May durante la stesura del romanzo.
Il film è noto per la rappresentazione delle complesse relazioni tra indiani e coloni bianchi e della mescolanza etnica tra le due razze; nonostante le frequenti ed esplicite dimostrazioni di odio razziale nei confronti dei nativi americani da parte del protagonista, è ampiamente considerato come uno dei più grandi film di tutti i tempi e il capolavoro assoluto di John Ford. Appare al n.12 nella lista della American Film Association “100 Years … 100 Movies” rivista e aggiornata nel 2007; Martin Scorsese lo ha elencato tra i suoi film preferiti di tutti i tempi, e Steven Spielberg ha sostenuto di riguardare Sentieri Selvaggi almeno una volta all’anno.
Il film fu di grande ispirazione per George Lucas durante le riprese della trilogia originale di Star Wars: la scena della scoperta del massacro da parte di Ethan è ripresa infatti nella scena del primo film in cui Luke Skywalker trova la casa in fiamme e la famiglia di suo zio massacrata dagli Stormtroopers imperiali.
Quel Treno per Yuma di Delmer Daves (1957)
Con Glenn Ford, Van Heflin, Felicia Farr; bianco e nero, 92min
In una città dell’Arizona, il capo di una banda di rapinatori deve essere scortato al treno delle 3:10 che lo porterà in prigione a Yuma. Quando il proprietario della linea di diligenza offre 200 dollari come ricompensa, un agricoltore locale impoverito da anni di siccità accetta il pericoloso compito insieme ad altri volontari, pur sapendo che la banda del fuorilegge farà tutto il possibile per liberarlo.
Un classico della suspense basato sul romanzo di Elmore Leonard; la canzone omonima, suonata all’inizio e alla fine del film, fu cantata da Frankie Laine e divenne uno dei suoi successi più noti.
Il remake del film con Russell Crowe e Christian Bale, uscito nel 2007, ha goduto a sua volta di grande successo a livello internazionale.
I Magnifici Sette di John Sturges (1960)
Con Yul Brynner, Steve McQueen, James Coburn; colore, 128 min
Remake a tema western de I Sette Samurai di Akira Kurosawa, il film racconta la storia di Chris Adams, pistolero assunto da un villaggio al confine tra gli Stati Uniti e il Messico per proteggere gli abitanti da una banda di banditi che attacca regolarmente il villaggio per depredarli di soldi e cibo. Il pistolero riesce a trovare sei aiutanti che lo assisteranno nell’impresa, e accetta di guidare il gruppo.
Accolto con recensioni contrastanti al momento dell’uscita, il film è ora considerato un classico indiscusso del genere. Svariati membri del cast (Steve Mc Queen e Charles Bronson in particolare) diventarono grandi star di Hollywood pochi anni dopo l’uscita del film. La colonna sonora di Elmer Bernstein fu nominata agli Oscar nel 1960. Il remake del 2016, diretto da Antoine Fuqua con Denzel Washington ed Ethan Hawke ha avuto a sua volta notevole successo.
Immagine di copertina: Double O Arch, Moab, Arches National Park; Clicca qui per l’originale